WooCommerce: come creare un plugin personalizzato

WooCommerce: come creare un plugin personalizzato

All, Ecommerce, Webdeveloper, woocommerce

WooCommerce può essere programmato per soddisfare qualsiasi nostra esigenza, permettendoci di costruire un plugin per l’implementazione delle funzionalità personalizzate

WooCommerce è un plugin per WordPress capace di trasformare radicalmente la piattaforma di blogging in un perfetto negozio di commercio elettronico.

I punti di forza di WooCommerce sono da ricercare nella semplicità di utilizzo e, al contempo, nella ricchezza delle personalizzazioni possibili. D’altra parte, WooCommerce non può essere certo paragonato a soluzioni per il commercio Web molto più potenti e flessibili come Magento e Prestashop, il cui sviluppo è pienamente incentrato sulle transazioni online.

A differenza di questi CMS di riferimento per il settore, WooCommerce potrebbe apparire più scialbo di opzioni e di opportunità di gestione.

Limitazioni che gli utenti più smaliziati sono comunque capaci di aggirare, soprattutto se capaci di destreggiarsi con la programmazione PHP.

Infatti, chiunque sia tagliato per le attività di coding, ha la possibilità di personalizzare la piattaforme WooCommerce, costruendo da sé i propri plugin e add-on, per aggiungere tutte quelle funzionalità ritenute necessarie per completare la vetrina di e-commerce.

Programmare in casa un plugin e installarlo sulla propria distribuzione WordPress/WooCommerce non è poi così difficile come si pensa, a patto che non si tralascino le conoscenze di base relative allo sviluppo dei plugin di WordPress e alla creazione di un plugin per WooCommerce.

Vediamo quindi come procedere e iniziamo fin da subito a pensare al nostro prossimo progetto di espansione delle funzionalità del nostro negozio online.

Plugin WooCommerce personalizzato con le azioni già pronte

Come dicevamo, WooCommerce è una soluzione per l’e-commerce completa, ma costruire una vetrina sul Web, significa a volte voler modificare delle funzionalità o dei comportamenti della piattaforma. Per risolvere queste piccole incompatibilità con le nostre esigenze, cerchiamo sempre la via più semplice (come l’opportunità di installare plugin già pronti e confezionati da altri), ma a volte la nostra singola necessità è così peculiare da non trovare una soluzione pronta all’uso.

A questo punto dobbiamo andare avanti con le nostre forze e in nostro aiuto giungono tutti gli action hooks, i filtri, i template e le funzioni template che il plugin ci mette già a disposizione.

Implementando a dovere tutti questi trigger e porzioni di codice a sé stanti, possiamo ottenere un plugin personalizzato con cui programmare la funzionalità di cui sentiamo la mancanza.

In questo modo, la costruzione della funzionalità necessaria ci viene assolutamente semplificata, perché tutti i “pulsanti” fin qui citati possono essere inclusi in uno scheletro di plugin, che WooCommerce mette già a disposizione di tutti i suoi utenti e che può essere scaricato liberamente per tutti coloro che vogliono cimentarsi nella modifica della piattaforma di commercio elettronico.

Una volta che abbiamo lo scheletro del plugin già pronto e conosciamo quali funzioni, filtri e trigger possiamo includere, non ci resta che dare sfogo all’immaginazione, alla capacità di progettazione e alle nostre doti di programmazione per assemblare le azioni e ottenere così un nuovo plugin personalizzato pronto all’uso.

Un esempio? Eccolo qui! Scarichiamolo e iniziamo fin da subito a immaginare le infinite potenzialità di cui possiamo dotare il nostro WooCommerce.

Web – Dominio, hosting e Server

Web – Dominio, hosting e Server

All, Webdeveloper, Webmaster

Dominio, hosting e server: cosa sono e a cosa servono

hosting server dominioPiù di una volta nel corso del nostro lavoro, giunti al fatidico momento di definire hosting e dominio, abbiamo visto manifestarsi un’onda di terrore negli occhi dei nostri interlocutori.
Per molti non addetti ai lavori infatti non è chiara la differenza tra hosting e dominio, né è chiaro cosa significhi davvero pubblicare un sito internet.

Internet è uno spazio puramente virtuale, una nebulosa di dati in codice binario all’interno della quale viene lanciato come per magia un sito oppure esiste uno spazio reale in cui il sito risiede?

 

Per rispondere a questa domanda dobbiamo definire al meglio il ruolo dei tre attori principali della questione: dominio, hosting e server.

Che cos’è un dominio?

Il dominio internet non è altro che un nome associato a un indirizzo IP numerico, ad esempio www.neamesa.it è il nostro nome di dominio.
Per registrare il proprio nome di dominio è necessario ricorrere ad un Registrar, ovvero un’azienda accreditata dagli organismi preposti per poter rivendere l’assegnazione dei nomi di dominio, in rete ce ne sono moltissime.
È possibile scegliere il nome di dominio che si desidera purché non sia già stato assegnato.
È bene però definire con cura il nome di dominio, poiché esso influisce non poco sul successo del sito, basti pensare che è un elemento fondamentale per l’indicizzazione da parte dei motori di ricerca.
La sola registrazione di un nome di dominio però, senza un piano hosting associato, non consente la pubblicazione di un sito internet perché non comporta la presenza di uno spazio fisico in cui salvare i file.

Che cos’è un hosting?

Il termine hosting deriva dal verbo inglese to host che significa ospitare.
L’hosting è infatti un servizio che consiste nell’ospitare fisicamente su un server web tutti i file che costituiscono il nostro sito rendendolo in tal modo raggiungibile attraverso internet.
Un servizio di hosting si può acquistare da un Internet Service Provider scegliendo quello con le caratteristiche più indicate per il sito che vogliamo pubblicare.
Le tipologie di hosting oggi più diffuse sono:

  • Hosting condiviso: un server ospita più siti che dovranno condividerne le prestazioni. Ogni sito avrà un proprio nome di dominio ma dovranno coabitare nello stesso spazio.
  • Hosting dedicato: viene dedicato un intero server ad un unico sito, tutte le prestazioni del server sono a servizio di un unico cliente.
  • Cloud hosting: nel cloud (nuvola) non si ha un singolo server ma un’intera rete di server, un’architettura in grado di continuare ad erogare i servizi richiesti anche se un server smette di funzionare e di rendere l’intero sistema più veloce suddividendo il carico di lavoro su più macchine.

L’hosting si differenzia anche in base alla piattaforma, cioè al sistema operativo installato sul server: principalmente Windows o Linux.
Molti Internet Service Provider propongono dei pacchetti che comprendono sia la registrazione del nome di dominio sia l’attivazione di un piano di hosting.

Che cos’è un server?

Un web server (detto anche host) invece è un computer (o una rete di computer collegati tra loro) dotato di un software che lo rende in grado di svolgere un duplice compito:

  1. contenere tutti i materiali relativi al sito (pagine html, foto, video, ecc…)
  2. rendere visibili le pagine del sito ogni volta che vengono richieste da un computer connesso a internet, detto client.

Lo schema sottostante illustra la relazione domanda/risposta tra client e server.

client server

In caso di siti web dinamici, ovvero siti in cui le pagine sono integrate con una base dati, il server ha anche il compito di far dialogare la pagina html con la base dati in tempo reale fornendo al client la risposta desiderata.

I 10 programmi da avere su windows

I 10 programmi da avere su windows

All, Webdeveloper

Alcuni programmi sono essenziali e si utilizzano ogni giorno; basta pensare a Firefox, VLC, 7-Zip, e così via. Tuttavia, c’è un’altra categoria di software che riceve meno attenzione ma si rivela comunque utile da tenere sul PC, anche se 36usata raramente: nel momento del bisogno questi programmi utili e gratuiti faranno al caso nostro, senza dover cercare sul Web o chiedere aiuto ad altri.

Molti di questi sono anche software portabili, quindi non sporcano il registro di sistema e possiamo custodirli dove ci pare, anche su una chiavetta USB. Qui di seguito elencheremo i 10 migliori software e kit da tenere sempre “in tasca”, nella nostra cassetta degli attrezzi virtuale.

Speccy

Forse avete dimenticato che tipo di RAM avete comprato, volete verificare se il negoziante vi ha ingannato sulle componenti del nuovo PC o più semplicemente volete dare una rapida occhiata alla temperatura della CPU.

Speccy analizza la nostra macchina e ci dà una carrellata di informazioni molto complete, dai numeri di serie, ai modelli delle componenti passando per le temperature, velocità delle ventole, lo SMART dei dischi rigidi etc.

È disponibile anche in forma portabile in modo da non dover installare nulla, basta una cartella in cui custodirlo solo quando si ha realmente bisogno.

DOWNLOAD | Speccy

DOWNLOAD | Speccy (portable)

Ultimate Windows Tweaker

Alla prima installazione di Windows probabilmente vorrete impostare il sistema proprio come piace a noi, compreso tutti i vostri piccoli hack preferiti nel registro di sistema e tweaks non supportati ufficialmente. Si potrebbe anche scoprire nuovi trucchi e provarli.

Applicazioni come Ultimate Windows Tweaker rendono il tutto molto più facile.

La sua lista di caratteristiche è infinita: consente di ottimizzare le funzionalità più piccole presenti nel sistema, dalla barra delle applicazioni di Windows Explorer, alla schermata di blocco e quant’altro si possa immaginare.

Scaricatelo una volta e tenetelo per sempre (e come sempre, sempre meglio fare un backup prima di iniziare ad ottimizzare il sistema).

DOWNLOAD | Ultimate Windows Tweaker (per Windows Vista e 7)

DOWNLOAD | Ultimate Windows Tweaker (per Windows 8 e 8.1)

Kit stress test

Per gli overclockers sono probabilmente molto familiari i programmi per le prove di stress come Prime95 , LinX , e AIDA64 . Se hai overcloccato la CPU, si dovrebbe assolutamente tenere questo tipo di programmi sul PC, ma possono essere utili per chi non overclocca, utili per partire alla ricerca di componenti difettose.

Quando il processore inizia ad avere problemi, può essere difficile da diagnosticare il problema senza questi tool. Se alcune delle vostre applicazioni si chiudono senza motivo apparente e iniziano a dare i numeri, uno stress test come Prime95 può aiutare a capire se la CPU è il problema (o se si tratta di qualcos’altro, tipo le memorie RAM).

Molte persone consigliamo anche di dare ad un nuovo computer uno stress test per assicurarsi che non ci siano problemi. La maggior parte di questi sono anche portatili, così possiamo “buttarli” in una cartella e avviarli solo quando ne abbiamo bisogno.

DOWNLOAD | Prime95

DOWNLOAD | LinX

DOWNLOAD | AIDA64

DOWNLOAD | Memtest86

Kit pulizia e prevenzione: Malwarebytes, VirusTotal e AdwCleaner

Abbiamo messo questi 3 programmi nello stesso “kit” dal momento che tutti si pongono come obiettivo quello di proteggerci da programmi indesiderati.

Probabilmente avete già un buon programma antivirus in esecuzione tutto il tempo, ma nessun programma antivirus riesce a catturare tutto, quindi è utile avere uno o più programmi secondari per effettuare un’ulteriore scansione di tanto in tanto.

Malwarebytes è l’ideale per i nostri scopi perché funziona solo on-demand (solo scansioni a comando) il che significa che non entrerà in conflitto con l’antivirus in esecuzione.

Con VirusTotal Uploader potremo eseguire la scansione online di ogni singolo file con oltre 50 antivirus alla volta, l’ideale se abbiamo scaricato qualcosa che si pensa possa essere di origini dubbie o pericolose.

Infine se avete inavvertitamente installato una barra degli strumenti fastidiosa sul vostro sistema o un motore di ricerca aggressivo (Ask.com ne è l’esempio) magari installando dei programmi gratuiti sponsorizzati con tali schifezze (e ovviamente non avete prestato attenzione in fase d’installazione cliccando sempre su Avanti), AdwCleaner vi aiuterà a sbarazzarsi di questi seccatori in pochissimo tempo.

 

Magical Jelly Bean KeyFinder

Tranquilli, nulla a che vedere con la versione di Android! Quante volte abbiamo dovuto reinstallare un programma, ma non riuscivamo a trovare la chiave d’attivazione del prodotto? Magical Jelly Bean KeyFinder cercherà per voi sul vostro PC le chiavi d’attivazione per i programmi installati, siano essi giochi, programmi, la licenza di Windows o quella di Office, ve la mostrerà nella schermata e potrete salvarla. Una risorsa molto utile per recuperare le chiavi di licenza.

Nota bene: questo programma contiene alcune barre degli strumenti visualizzate al momento dell’installazione, assicuratevi di disabilitare le voci di spunta ed evitare l’installazione di questi software indesiderati.

DOWNLOAD | Magical Jelly Bean KeyFinder

Process Explorer

Il Task Manager di Windows può mostrare un sacco di informazioni su quali programmi sono in esecuzione, e di solito lo fa mostrandovi tutto quello di cui avete bisogno (specie su Windows 8/8.1).

Ma alcune rare volte avrete bisogno di ulteriori informazioni per cercare di capire, per esempio, quale programma sta utilizzando la webcam, o chi sta tenendo su un processo che occupa troppa CPU, o comunica troppi dati verso la rete…in questi casi utilizzeremo Process Explorer .

Process Explorer è una delle tante alternative al Task Manager di Windows, ed offre informazioni su quali file sono attualmente in uso, quali risorse hardware occupano, e cosa ogni programma sta facendo. Se il normale Task Manager non ti dà le informazioni necessarie, Process Explorer lo farà.

DOWNLOAD | Process Explorer

Kit CD d’avvio: UNetbootin e YUMI

Anche se siete degli utenti irriducibili di Windows, Linux può essere davvero utile di tanto in tanto, soprattutto per la risoluzione dei problemi.

Tradizionalmente, le distribuzioni Linux e altri strumenti di risoluzione dei problemi sono disponibili sotto forma di live CD, ma se non si dispone di un’unità CD o si vuole usare un supporto più veloce come USB, UNetbootin è lo strumento che fa al caso nostro. Questo programma può trasformare quasi ISO in una chiavetta USB avviabile.

Ancora meglio è YUMI , che consente di mettere più CD live in una sola chiavetta USB e gestirne l’avvio separato direttamente da boot, possiamo in questo modo combinare in maniera intelligente dischi di soccorso , distribuzioni Linux, dischi per il ripristino backup (ed altri strumenti utili) in una sola chiavetta da portare dietro in caso d’emergenza.

DOWNLOAD | UNetbootin

DOWNLOAD | YUMI

Wireless Network Watcher

Avete bisogno di visualizzare un elenco completo di tutti i computer presenti nella rete, l’insieme degli indirizzi IP, indirizzi MAC ed altre utili informazioni sul network? Sia che tu stia pianificando una nuova rete sia che voi sospettiate che qualcuno vi stia rubando la connessione su rete Wi-Fi, Wireless Network Watcher è uno strumento utile per i nostri scopi. Nonostante il nome, funziona benissimo anche su reti cablate con cavo Ethernet.

DOWLOAD | Wireless Network Watcher

WinDirStat

A noi tutti potrebbe capitare quel fatidico giorno: il computer ci dice di aver terminato lo spazio sul disco rigido. Cosa occupa tutto questo spazio? Non sappiamo quali sono le cartelle più voluminose? WinDirStat fa al caso nostro.

Questo programma analizza tutti i dischi e vi propone le cartelle che occupano più spazio, i tipi di file più voluminosi, e molto altro ancora. Se hai provato le solite procedure (come Pulitura disco) e lo spazio scarseggia ancora, WinDirStat è il prossimo passo nel processo di pulizia del disco.

DOWNLOAD | WinDirStat

Sandboxie

Ammettiamolo: a volte, anche se sappiamo che è sbagliato agire così, tutti noi apriamo un programma occasionale o un file senza alcuna fonte prelevato chissà dove. Non stiamo qui a giudicare, ma se avete intenzione di farlo e volete spingervi fino in fondo, almeno utilizzate una protezione.

Usate Sandboxie, che permette di eseguire programmi in maniera indipendente da resto del sistema. In questo modo non può infettare e in nessun modo interferire con l’installazione di Windows. È anche ideale per le applicazioni di test di cui non siete sicuri o nell’eseguire più istanze di un app che non consente di farlo.

Molti esperti informatici consigliano di “sandboxare” sempre i browser e le cartelle di destinazione dei download, così da aumentare sensibilmente il livello di sicurezza del sistema.

DOWNLOAD | Sandboxie

WordPress – I 10 temi migliori

WordPress – I 10 temi migliori

All, Webdesign, Webdeveloper, Wordpress

I 10 Temi WordPress Più Venduti

 

In questo articolo invece vogliamo segnalare i 10 Migliori Temi WordPress 2015, quelli che hanno generato più vendite all’interno di Themeforest, il più importante marketplace per webmaster, sviluppatori e webdesigner. Voglio sorprendervi e partire dal primo posto!

Al primo posto dei temi si posiziona Avada, con 156.061 vendite. Template disponibile per 59 dollari, fra i suoi punti di forza c’è sicuramente la grande flessibilità. Si tratta di un template ideale per ristoranti, caffè, bar e locali, per siti di viaggi, per siti di moda, per chi vuole promuovere la sua app, per un sito e/o uno studio di avvocati/notai, per hotel, hosting e siti di architettura, Avada ha davvero tantissime possibilità di personalizzazione ed il supporto è gestito in maniera eccellente.

Per maggiori informazioni clicca su pagina di presentazione Avada.


Secondo posto per X | The Theme, che ha totalizzato 70.594 vendite. Fra le sue caratteristiche c’è sicuramente quella di avere al suo interno 4 diverse tipologie di design disponibili . Template disponibile per 64 dollari, grazie a Stacks potrai con un template creare moltissimi design differenti con lo stesso template: Integrity è l’ideale per siti business, renew per chi ama il flat design, Icon per chi vuole un design moderno e minimalista, Ethos per chi vuole una home page incisiva con un carousel di immagini.

Per maggiori informazioni clicca su pagina di presentazione X | The Theme.


Terzo posto, Enfold, 66.427 vendite ed un prezzo di 59 dollari. Anche in questo caso si tratta di un template wordpress multiuso con dei layout diversi fra cui scegliere: blog, flat business, coming soon, photography, ristorazione, ristorazione one page, startup, portfolio one page,…

Per maggiori informazioni pagina di presentazione Enfold.

I vincitori oltre il podio

Subito sotto il podio si trova BeTheme, ancora un template multi-purpose che ha totalizzato 16.864 vendite ed è disponibile per 59 dollari. Grazie ai layouts già pronti sarà possibile creare il proprio sito in maniera semplice e veloce. Sono infatti disponibili più di 100 layouts e sarà davvero un gran risparmio di tempo creare diversi siti sfruttando un solo template.

Per maggiori informazioni pagina del template Be-Theme.


Al quinto posto si posiziona Bridge con 28.651 vendite ed un prezzo di 59 dollari. Fra i punti di forza del template sicuramente la funzione “Auto Update” per avere sempre un template aggiornato, il supporto professionale e la possibilità di importare i contenuti demo in un solo clic. Sempre Bridge offre inoltre 24 concepts di layout differenti da poter sfruttare per varie tipologie di sito internet e chiaramente è compatibile con woocommerce. Il template offre inoltre 100 demo predisegnate.

Per maggiori informazioni visita la pagina di Bridge.


Siamo arrivati a metà strada, abbiamo visto i primi cinque template e come vedi c’è semplicemente l’imbarazzo della scelta: sono tutti ottimi template e tutti permettono di creare davvero molti siti completamente differenti grazie ai vari layout disponibili ed al loro essere multi purpose.

Uno dei punti di forza di tutti questi template è infatti quello di poter essere sfruttati più volte creando siti completamente differenti!

Sei pronto per gli ultimi cinque template della top ten? Eccoli qui:

Jupiter. 21.585 vendite ed il prezzo è di 59 dollari. Il template è strutturato molto bene perchè offre al suo interno 25 template divisi in categorie. Altro punto di forza di questo template è sicuramente la velocità di caricamento: è stato studiato per le prestazioni ed il supporto garantisce una risposta in caso di problemi entro 5 ore.

Per maggiori informazioni ecco a te la pagina di presentazione del template Jupiter.


Salient. 36.448 vendite, prezzo 59 dollari. Anche questo è un multi purpose ideale per blogger, creativi, ecommerce, siti one page. Completamente personalizzabile, permette di creare siti internet davvero professionali.

Per maggiori informazioni visita la pagina di Salient su Themeforest.


Gli ultimi tre della top ten

Newspaper conta 13.494 vendite per un template da 59 dollari. E’ il template per chi vuole creare un blog, un giornale online o un magazine. Ideale anche per i siti di recensioni, supporta i video di youtube ed ha un avanzato sistema di valutazione, oltre ad essere predisposto per l’integrazione con bbPress, Buddy Press e WooCommerce.

Per maggiori informazioni ecco a te la pagina di Newspaper.


Flatsome è il template più venduto per gli ecommerce, il numero uno nei best selling template per woocommerce, con 17.079 vendite ed un prezzo di 59 dollari. Si tratta di un template responsive ispirato ai design moderni per eCommerce.

Per l’anteprima clicca su Flatsome woocommerce template.


The7 – L’ultimo di questa top ten, il template che si presenta con un claim forte: free test drive, provalo prima di acquistarlo. Ancora un template multi purpose responsive, fluido e retina ready. 3 Stili di design differenti, 4 layouts per l’header, 20 skin incluse nel template. Al suo interno sono presenti il revolution slider, il layer slider, il visual composer, la funzione di pricing e tabella cmparativa responsive e molto altro ancora.

Per maggiori informazioni ecco la pagina di The7.


Termina qui la raccolta di temi, spero ti sia utile per la scelta del template per il tuo sito internet, se hai bisogno di assistenza / coaching non esitare a contattarmi.

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Da zero a webmaster – Il mondo del Web in 10 passi

Da zero a webmaster – Il mondo del Web in 10 passi

All, Seo, Webdesign, Webdeveloper, Webmaster, Wordpress

Il mondo del Web è complesso, impegnativo e dinamico, ma questo non vuol dire che non possiamo farne parte. Di seguito troverete alcune guide fondamentali che vi permetteranno di cominciare la vostra carriera lavorativa, approfondire gli studi o semplicemente buttare uno sguardo in questo infinito mondo. Le guide sono stilate in ordine di difficoltà, è fortemente suggerito cominciare dalla #1 senza saltare nessun passaggio. D’altro canto, se siete sicuri delle vostre capacità e conoscenze potete comunque saltare l’introduzione.

INTRODUZIONE

Sapere dove ci troviamo, è importante. Questa guida introduttiva vi spiegherà tutto quanto!

Se la guida vi è piaciuta e volete approfondire questa panoramica, vi raccomando questo articolo!

CAPITOLO #1 – IL SITO WEB

Se avete letto l’introduzione, vi è ben chiaro che internet è nato per far spazio agli spazi web. Ma che cosa sono di preciso? Cos’è di preciso un sito? E cosa possiamo farci? Tutte queste domande, trovano risposta in questo articolo. Sia che siate ai primi passi o avete già dell’esperienza alle spalle, vi consiglio fortemente di leggerlo.

CAPITOLO #2 – SOLO PER PROGRAMMATORI

La programmazione è la linfa vitale di ogni software e di ogni cosa “vivente” nel mondo digitale. Essere programmatori è un impegno che non lascia spazio ad altri lavori.Ciò non toglie che possiate mettere mano a progetti già esistenti. Se non vi piace un certo strumenti, con le abilità di un programmatore sarete in grado di reinventarlo o addirittura migliorarlo.

Se avete già le mani in pasta in questo campo, date un occhio a questo articolo che illustra cosa vuol dire essere un Webdeveloper!

CAPITOLO #3 – LASCIAMO LA PROGRAMMAZIONE

Se vi piace creare, non necessariamente dobbiamo ricorrere alla programmazione. L’utilizzo di strumenti come i CMS non necessitano una conoscenza a 360° della programmazione. Utilizziamo CMS come WordPress o Joomla, non vedete questa scelta come barare o perdersi parte del divertimento. Conoscere in maniera profonda un CMS come WordPress, è un lavoro al che nessun programmatore potrà mai portare a termine.

Lasciate ad ognuno il proprio lavoro. Ecco da dove iniziare! Questo articolo vi spiegherà come affrontare il primo approccio al CMS.

CAPITOLO #4 – APPROFONDIRE

WordPress è uno strumento senza limiti. Da potere alle vostre idea e sfogo alla vostra creatività; capire ogni funzione di questo CMS sarà la vostra arma. Non fermatevi a quello che vedete o che vi piace, scavate a fondo e troverete un vero e proprio tesoro digitale.

Qui vi propongo una doppia scelta:

  1.  se siete dei principianti ecco a voi da dove partire. Da questo articolo!
  2. se siete dei veterani ecco a voi da dove continuare. Da questo articolo!

CAPITOLO #5 – IL DESIGN

A tutti piace la velocità, la potenza, le funzionalità. Tutte queste caratteristiche però non hanno la possiblità di manifestarsi se non puntiamo ad un ottimo design. Un interfaccia user friendly, strumenti facili da capire, be strutturati. L’occhio vuole la sua parte, stile, modernità e colori saranno il biglietto da visita del tuo sito!

Questo articolo spazia dai primi passi, fino a consigli per esperti! Da non perdere!

CAPITOLO #6 – WEBSITE

Se i concetti vi sono chiari, vi starete chiedendo “ma da dove parto per fare tutto ciò?”. Ecco a voi la risposta; in questo articolo c’è tutto quello che dovete sapere su dove e come crearvi il vostro sito web.

CAPITOLO #7 – SEO

Importantissimo. Parliamo di SEO; tutto quello che andrete a creare sarà visualizzabile sul web solamente se seguite queste regole fondamentali. Non sottovalutate mai questo campo!

CAPITOLO #8 – SEO PER ESPERTI

Il SEO ha mille sfumature, bisogna sapersi adattare a quello che è il campo di lavoro. Indicizzazioni, permalink, scouter, sitemap…Grazie a questo articolo sarete in grado di conoscere tutti i dettagli di questo mondo!

CAPITOLO #9 – IL WEBMASTER

E’ importante capire dove vogliamo arrivare, chi vogliamo essere. Che cosa fa di preciso un webmaster? Quali sono i suoi limiti e che cosa gli compete? Ecco la guida che risponde a tutte le vostre domande!

CAPITOLO #10 – LA CURIOSITA’

Essere curiosi è importante. Gettatevi in nuove avventure senza aver paura. Fate sbagli e cercate la soluzione, sbagliare è importante. Non escludete un argomento a priori solo perchè non lo conoscete.

Molti pensano che l’hacking sia qualcosa di malvagio. In realtà capire il proprio nemico è fondamentale, l’hackeraggio come strumento di difesa è un arma potentissima. Se sai come penetrare le difese del nemico, sai come le tue barriere posso essere annientate. Cominciate da questa guida e poi approfondite l’argomento in questo articolo!

Internet – Cosa devi sapere

Internet – Cosa devi sapere

Internet, Webdeveloper, Webmaster

La rete delle reti

 

Internet è sostanzialmente la “rete delle reti”, cioè un insieme di reti di computer sparse in tutto il mondo e collegate tra loro, a cui possono accedere migliaia di utenti per scambiare tra loro informazioni binarie di vario tipo a definizione. Tecnicamente la definizione più corretta di Internet è forse quella di una federazione o un insieme di reti in grado di comunicare utilizzando il set di protocolli TCP/IP” .Al di là del tentativo di definirla, per descrivere Internet sono state usate varie analogie; la più frequente è quella delle reti telefoniche locali o nazionali che nel loro insieme formano una immensa rete internazionale, della quale molti possiedono una parte, senza che nessuno possa possederla tutta; infatti si dice che Internet non è di nessuno, anche se – perché il tutto funzioni – tutti devono tenere in efficienza la parte di loro proprietà.

Non mancano naturalmente analogie più fantasiose, tra cui quella della scuola di McLuhan che vede Internet come “prolungamento” all’esterno del nostro cervello (così come la televisione era il prolungamento all’esterno della nostra vista) o quella addirittura fantascientifica secondo cui Internet sarebbe un “cervello collettivo”.

Negli anni ’60, di fronte al successo scientifico rappresentato dal primo Sputnik sovietico (messo in orbita il 4 ottobre 1957) gli Usa da una parte lanciarono un programma spaziale che doveva portare l’uomo sulla luna, mentre dall’altra, a livello militare, predisposero un piano di difesa da un eventuale attacco atomico da parte dell’Urss, nell’ambito della cosiddetta Guerra Fredda.

Fu così che il Pentagono creò A.R.P.A., un’agenzia per progetti scientifici a livello avanzato a scopi militari. Uno di questi progetti, presentato da Paul Baran nel 1962, mirava a creare un sistema di comunicazioni in grado di sopravvivere ad un attacco nucleare ed era basato sul sistema della trasmissione mediante commutazione di pacchetto (packet switching).

Per raggiungere questo obiettivo era necessario che il sistema di comunicazione non avesse un punto centrale di controllo (no central authority), colpire il quale avrebbe significato mettere fuori uso l’intero sistema, ma avesse una struttura che garantisse le comunicazioni anche se parte dei collegamenti fossero stati distrutti. Bisognava che una comunicazione potesse seguire percorsi diversi in alternativa a quelli eventualmente distrutti.

Nel 1969 Vinton Cerf creò Arpanet, collegando al nodo dell’Università di Los Angeles le tre Università americani di Santa Barbara (California), di Stanford e dell’Università dello Utah. Questo significò il passaggio dalle cosiddette LAN ad una WAN fino all’attuale dimensione mondiale. Uscita dal controllo militare, Arpanet, infatti, ebbe come coordinatore la National Science Foundation, prendendo il nome di NSFN alla quale cominciarono a collegarsi reti regionali e locali, e successivamente internazionali.

Riteniamo inutile dare qui dei dati sull’attuale diffusione di Internet nel mondo, o in Italia, anche perché sono in rapida crescita e quindi comunque inattendibili. Forse ci preoccupa più quanto abbiamo letto recentemente relativamente ad una situazione della rete vicina alla saturazione, tanto che qualcuno parla di una tariffazione di Internet per limitarne l’uso o addirittura di una Internet 2 a pagamento, nonché quanto proposto a titolo di bit tax.

Come funziona internet?

Forse il modo più semplice per spiegare il funzionamento di Internet è quello di seguire passo passo una comunicazione, cioè il passaggio di un’informazione da un computer di origine (o client) ad un computer di destinazione (server). Va infatti notato che, anche se un computer può comunicare con diversi altri in rapida successione, di fatto questa comunicazione avviene sempre tra due computer (client/server) di cui il client è l’emittente del messaggio e il server è il suo ricevente, o computer remoto.

La parola Internet, prima ancora di indicare una electronic highway (autostrada elettronica) è anzitutto una espressione inglese formata da due parole intere net (rete), con cui si indica un collegamento tra due reti (di computer) attraverso una gateway (via d’accesso): è questo collegamento che permette a qualsiasi computer di una rete di comunicare con un qualsiasi altro computer di un’altra rete.

Si capisce meglio allora quale sia la potenzialità comunicativa di Internet se la rete, come abbiamo già detto, è un’immensa ragnatela fondata da migliaia di reti di computer sparse in tutto il mondo e tutte collegate tra loro, questo significa che col nostro computer, connesso ad una delle reti, possiamo in teoria comunicare con tutti i milioni di computer che formano la “rete delle reti” o che sono a queste connessi.
Accesso a Internet

Va subito chiarito che normalmente l’utente privato non ha il computer fisicamente collegato alla rete Internet, ma che deve accedervi attraverso il computer di un access o service provider. Per connetterci a Internet dobbiamo anzitutto collegare, con un modem, il nostro computer ad una linea telefonica che, a sua volta ci collega, sempre con un modem, al computer del provider. Naturalmente il provider presso cui chiediamo l’accesso a Internet per poter sostenere le richieste di più clienti deve possedere più modem che a loro volta devono essere ben più potenti del nostro come capacità di trasmissione. La bontà di un provider si misura infatti anche dalla velocità con cui la sua attrezzatura ci permette di ottenere l’accesso a Internet.

I modem del provider sono a loro volta collegati ad un grosso computer che tecnicamente si chiama host (ospite) e che fa la funzione di server rispetto al computer del cliente (client). È importante tenere presente che l’host è fisicamente parte di Internet, cioè è un nodo di una delle tante reti che compongono la “rete delle reti”.

In questo modo anche il computer del cliente, finché dura la connessione con l’host del provider, viene ad essere fisicamente parte della rete; può quindi usufruire di tutti i servizi che Internet è in grado di offrire, dalla posta elettronica alla ricerca sui cosiddetti motori di ricerca, fino naturalmente alla consultazione delle pagine Web.

Abbiamo già detto che per connetterci a Internet bisogna anzitutto collegare il proprio computer alla normale linea telefonica con un apparecchio che si chiama modem. Il termine modem deriva dalla contrazione di due parole inglesi (MODular e DEModulator), che servono ad indicare due tipi di operazioni:

MODulate, trasformazione degli impulsi digitali del computer in segnali analogici, cioè suoni trasmissibili da una normale linea telefonica;
DEModulate, cioè, all’arrivo, l’operazione contraria di trasformazione di suoni (o segnali analogici) in impulsi digitali leggibili da un computer.

L’unità di misura della velocità di trasmissione di un modem è chiamata bps (bit per second, o bit al secondo) e dal loro numero dipenderà la velocità della trasmissione dei dati. Oggi la misura standard di un normale modem è 33.600 bps.

Seguendo lo schema con cui ci siamo proposti di illustrare il funzionamento di Internet, dal nostro computer chiediamo via telefono (e modem) ad un provider di connetterci alla rete Internet. È abbastanza evidente che, per evitare bollette telefoniche con cifre astronomiche, conviene che il telefono del provider sia dentro la rete urbana, o comunque che in essa abbia un nodo di collegamento. Importante è infatti tenere presente che quando l’utente si collega ad essa o dall’ufficio via telefono utilizza la normale rete telefonica per il tratto tra il proprio modem e il modem del provider pagando la relativa tariffa, che naturalmente varia a secondo che la telefonata sia urbana o interurbana.

Provider è la semplificazione di un acronimo IAP che in inglese sta per Internet Access Provider (o fornitore di accessi a Internet), ossia qualcuno che, con un contratto di abbonamento, ci dà la possibilità di collegarci alla rete, essendo egli in possesso di un computer permanentemente funzionante che fa fisicamente parte della rete stessa (cioè di un sito Internet). Oggi, forse più propriamente, si parla di ISP (Internet Service Provider) che identifica chi oltre alla mera connessione offre altri servizi all’utente, tra cui le pagine Web. Il provider ha sulla rete Internet un proprio computer a cui l’utente si collega. Tale computer si chiama host (in inglese host chi ospita distinto da guest che invece è chi viene ospitato).

Tecnicamente, mentre il collegamento fra un utente e un host è un collegamento diretto su linea commutata, cioè un normale collegamento telefonico, sulla rete Internet la trasmissione dei dati avviene ad una velocità non compatibile con i normali modem (in genere 64.000 bps). Il provider deve quindi avere una attrezzatura in grado di ridurre la velocità di trasmissione dei dati per renderla compatibile con quella del modello posseduto dall’utente.

C’è qui da ribadire che, una volta attivata la connessione tra il computer dell’utente e l’host del provider anche il computer dell’utente – limitatamente alla durata della connessione – fa fisicamente parte della rete Internet ed è quindi in grado di comunicare, almeno potenzialmente, con tutti gli altri computer ad essa collegati in tutto il mondo, diventando eventualmente a sua volta server di qualche altro utente.
Protocollo

Un costrutto mastodontico

Internet è una rete mondiale formata da milioni di computer, che tra loro possono essere molto diversi e funzionare con differenti sistemi operativi. C’è quindi da porsi non solo il problema di come avvenga la trasmissione dei dati nella rete, ma anche della loro intelligibilità; cioè di come fa un computer a decifrare un messaggio scritto con un computer ed un programma di scrittura completamente diversi.

Va allora chiarito che in Internet due computer connessi possono comunicare tra loro solo utilizzando lo stesso protocollo, intendendo per protocollo l’insieme delle regole che ne permettono la comunicazione: si tratta in pratica di un insieme di convenzioni che definiscono un linguaggio comune, il quale a sua volta rende possibile la comunicazione fra computer dotati di sistemi operativi diversi.

Quando si manda o si cerca una informazione via Internet, è evidentemente indispensabile che il destinatario sia chiaramente individuato da un preciso indirizzo, altrimenti la comunicazione rischia di perdersi nella rete. Quindi due computer per comunicare tra loro tramite Internet hanno bisogno almeno di:

  • un indirizzo che li individui con precisione assoluta, cioè di un IP address;
  • un protocollo, cioè un linguaggio comprensibile da entrambi.

Nella rete Internet incontreremo almeno due tipi di indirizzi:

  • E-mail, cioè gli indirizzi per la posta elettronica
  • Url, cioè un indirizzo che si usa per gli altri protocolli di comunicazione gestiti dal browser

cioè da un programma di gestione di servizi Internet. L’Url permette di arrivare con sicurezza al server, cioè al computer remoto presso cui l’oggetto da noi cercato si trova. A questo punto servono naturalmente le informazioni normali per cercare un oggetto nel computer di un utente, cioè la directory, le eventuali sottodirectory e il file che lo contiene.

 Il messaggio di posta elettronica finisce in una casella all’interno del server del provider dove risiede l’indirizzo di destinazione. Il messaggio rimarrà nel server finché l’utente non si collegherà alla rete e scaricherà nel proprio computer tutti i messaggi arrivati alla sua mailbox (cassetta delle lettere). Se l’utente è collegato, potrebbe aver attivato un programma che ad intervalli regolari controlla l’arrivo di nuova posta segnalando con un avviso sonoro eventuali nuovi messaggi arrivati.

Webdeveloper

Webdeveloper

Webdeveloper

Definizione di sviluppatore web

La problematicità di questa definizione è già stata messa in luce da Michele Diodati nel Glossario della sua Accessibilità. Guida completa:

Sviluppatore.

Corrisponde all’inglese Web developer. Nella definizione molto stringata contenuta nelle WCAG 1.0, lo sviluppatore è qualcuno che realizza pagine o progetta siti per il Web. In realtà la progettazione e la realizzazione di un sito sono ormai attività molto complesse, che, non appena ci si allontana dal puro livello amatoriale, richiedono il lavoro coordinato di diverse figure professionali. Nei siti di maggiore importanza, la progettazione e la realizzazione possono richiedere la compartecipazione di:

  • grafici;
  • esperti di linguaggi di marcatura e fogli di stile;
  • programmatori di linguaggi lato server e lato client;
  • esperti di database;
  • architetti dell’informazione, usabilisti, accessibilisti;
  • tecnici dell’area multimediale (per la gestione di filmati, streaming video, animazioni ecc.);
  • autori di contenuti;
  • responsabili commerciali;
  • responsabili di progetto.

È evidente che non può esistere una singola figura – sviluppatore o web developer che dir si voglia – che assommi in sé tante e differenti competenze. Dire che le WCAG si rivolgono agli sviluppatori significa dire, pertanto, che si rivolgono collettivamente a una vasta schiera di professionisti, dal grafico all’autore di testi, ciascuno impegnato per la parte di propria competenza nella realizzazione di quel complesso edificio che è un sito web in produzione.

Seguendo questa definizione, possiamo restringerne il campo dicendo che in effetti uno sviluppatore web è un programmatore di linguaggi lato server e lato client oltre che ad essere un esperto di linguaggi di marcatura e fogli di stile.

Quindi lo sviluppatore web è, a tutti gli effetti, un tecnico del codice (Michele Diodati).

Compiti dello sviluppatore web

Uno sviluppatore web dovrebbe occuparsi di tutto ciò che è inerente al codice (secondo la definizione di Diodati). Anche se spesso creiamo i template grafici di un sito, in realtà questo non fa parte del nostro lavoro.

Quindi i nostri compiti sono:

  1. implementazione
  2. testing
  3. debugging
  4. risoluzione dei problemi nella manutenzione e gestione del sito

A ben vedere possiamo dire che anche la parte relativa al database è di nostra competenza, in quanto anch’essa può essere ricondotta ad un linguaggio (l’SQL) e alla scrittura di codice.

Riformulando la definizione di Diodati, avremo:

  1. esperti di linguaggi di marcatura e fogli di stile
  2. programmatori di linguaggi lato server e lato client
  3. esperti di database

Questa credo sia una definizione di sviluppatore web accurata e rispondente alla realtà del nostro lavoro.