Google Search Console – La Guida

Google Search Console – La Guida

All, Google, Seo, webmarketing, Webmaster

Gli strumenti esterni per monitorare il posizionamento del vostro sito sono tantissimi, ci sono tanti servizi ottimi per l’ottimizzazione e il monitoraggio del vostro sito, per esempio l’abbonamento a rankingCoach, disponibile su siti JimdoPro e JimdoBusiness.

Ma oggi vogliamo parlarvi di Google Search Console (GSC) la piattaforma gratuita, che molti di voi conoscevano già con il nome di Google Webmaster Tools, e che è da tempo una risorsa fondamentale per fare SEO in modo efficace.

GSC vi permette di comunicare con i robot di Google, che scansionano i contenuti del web, sono ovvero le macchine che indicizzano il vostro sito, ma vi permette anche di monitorare l’indicizzazione perché vi segnala errori e problemi che possono risultare da azioni fatte sul sito o da eventuali aggiornamenti dell’algoritmo di Google.

 

In questo articolo vi presentiamo i basic di GSC, per permettervi di cominciare con slancio e appassionarvi alla SEO, insieme vedremo:

Come collegare il vostro sito a GSC

1) Registrazione dell’account

1. Accedete al sito di Google Search Console e registratevi

2. Cliccate su Aggiungi un sito – più info

3. Inserite l’indirizzo del sito e cliccate su Continua

4. Scegliete in alto il tab Metodi alternativi e selezionate l’opzione tag HTML

Visualizzerete adesso il codice di verifica del vostro sito, una stringa in HTML simile a questa:

<meta name=”google-site-verification” content=”CrjTYPpfdfsddGCZkjxIiZ9uvrpzJt-FAgU2tllXXD4″ />

5. Copiate la stringa e inseritela nel vostro sito in Impostazioni > Modifica head e salvate

6. Tornate nella pagina di Google Webmaster Tools e confermate l’integrazione del codice cliccando su Verifica.

 

Generalmente il collegamento avviene entro 24/48 ore.

Importante: La registrazione a Google Search Console, non comporta l’immediato inserimento del vostro sito fra i risultati di ricerca di Google. I robot di Google dovranno prima visitare e scansionare la pagina, e questo potrebbe richiedere qualche giorno.

2) Come inserire la mappa XML del vostro sito

La mappa del vostro sito offre la visione completa dell’architettura del vostro sito, pagine nascoste escluse naturalmente. Inserire l’URL della Sitemap negli strumenti di Google Search Console permette a Google di accelerare i tempi di indicizzazione, rendendo più facile e veloce la lettura delle pagine e dei contenuti del vostro sito da parte dei robot.

 

Trovare la sitemap del vostro sito è semplicissimo, basta aggiungete /sitemap.xmlall’indirizzo del vostro sito (per es. nomesito.it/sitemap.xml). Dalla Toolbar in Impostazioni > Gestione footer, potete renderla visibile nel footer del vostro sito.

 

Per inserire la mappa del sito, accedete al vostro account su Google Search Console:

Come inserire la sitemap su Google Search Console

1. Cliccate sul vostro sito, se risulta già collegato

2. Cliccate su Scansione e quindi su Sitemap nel menu a sinistra

3. Cliccate su Aggiungi/Testa Sitemap in alto a destra

4. Completate l’URL inserendo nella casella di testo solamente Sitemap.xml

5. Confermate cliccando su Invia Sitemap

Funzioni principali di Google Search Console

Una volta attivato l’account su Google Search Console e inserito il vostro sito, vi renderete presto conto che la piattaforma è ricca di opzioni, per non perdere il filo, ecco le funzioni principali su cui concentrarsi. Poi ben vengano gli approfondimenti, il vostro sito ne gioverà di sicuro!

1) Analizzare il traffico di ricerca

Andate in Traffico di ricerca > Query di ricerca nel menu a sinistra.

Qui è possibile visualizzare, per uno specifico arco di tempo, le query della ricerca su Google che gli utenti del web hanno ricevuto quando hanno cercato e trovato il tuo sito tra i risultati proposti. Potete anche visualizzare informazioni relative alle pagine del vostro sito che sono state visualizzate più spesso nei risultati di ricerca.

Query = Termine o frase inserita dall’utente su Google (es. “Ristorante Taormina”)
Impressioni = Il numero di volte che le pagine del vostro sito sono state visualizzate nei risultati di ricerca.
Clic = Il numero di clic fatti da un utente sulla voce che indica il vostro sito nei risultati di ricerca.
Esempio di query di ricerca su Google Search Console

Con i grafici di GSC noterete che nel weekend il traffico generalmente diminuisce, quindi non preoccupatevi del “sali e scendi”, potrete anche individuare eventuali “fenomeni stagionali”, per esempio:

  • ci sono più ricerche su Google per la query ombrello o crema solare in luglio e agosto rispetto ai mesi invernali;
  • una query come prenota posto al cinema sarà più ricercata nei fine settimana, quando le persone sono più inclini a fare questo tipo di attività.

 

Nel monitorare i dati, considerate sempre un arco di tempo di almeno 10-15 giorni, per avere una panoramica significativa della vostra analisi.

 

Se siete curiosi e volete estendere la vostra analisi per ottenere delle previsioni circa il volume di visite per una o più parole chiave, vi consigliamo Google Trends.

2) Seguire l’evoluzione del vostro sito e la reazione degli utenti ai risultati di Google

Nell’esempio qui sopra potete vedere nel dettaglio dei dati interessanti.

La query “jimdo forum”, per un determinato periodo di tempo, è stata mostrata 376 volte (impressioni) tra i risultati di Google, con 134 clic da parte degli utenti che l’hanno trovata, vale a dire il 36% di CTR (134/376 x 100 = 36%).

L’ultima voce, posizione media, mostra appunto in quale posizione ha stazionato il nostro sito (in questo caso il forum di Jimdo) tra tutti i risultati di Google (quasi sempre primi, non male!).

In questo modo potete facilmente scoprire quale parola chiave funziona maggiormente sul vostro sito, così da capire su cosa dovreste concentrarvi per migliorare i testi e i contenuti presenti sulle vostre pagine.

 

La nostra dritta: se avete una query che porta tanto traffico sul vostro sito, create una pagina ad hoc sul vostro sito, in cui scrivere sul tema. In questo modo facilitereste di gran lunga l’indicizzazione di quella determinata pagina e avrete più possibilità di ottenere più visite.

CTR = (Click-Through-Rate) La percentuale di impressioni che hanno portato a un clic per accedere al vostro sito.
Posizione media = La posizione media più elevata del vostro sito nella pagina dei risultati di ricerca in relazione alla query in questione.

Ricordatevi che per migliorare la percentuale di CTR è importantissimo lavorare nell’area SEO di ogni pagina del sito, cercando di inserire un’ottima descrizione e un titolo esaustivo e d’impatto. Per maggiori informazioni, trovate tutto qui.

3) L’importanza dei link esterni che rimandano al vostro sito

Nella sezione Link che rimandano al tuo sito scoprirete quali siti hanno linkato il vostro sito, quello che per voi rappresenta un cosiddetto Backlink.

 

L’importanza di questi siti è notevole per reputazione complessiva che Google attribuisce al vostro sito.

Nello specifico, i Backlink devono essere su siti di qualità. Più autorevole è il sito che cita il vostro link, meglio sarà in per l’indicizzazione di Google.

 

Piccolo consiglio: caso prestate particolare attenzione alle parole chiave con cui il vostro sito viene più citato, accertatevi che siano presenti nel vostro sito. Eventualmente integratele tra i contenuti delle vostre pagine, sia come contenuti di testo che nei titoli.

Conclusioni

Google Search Console è una piattaforma inevitabile per fare SEO in modo efficace, poi ci sono tanti altri fattori che influiscono sul successo del vostro sito sui motori di ricerca.

Avere un dominio, curare i contenuti, aggiornare con regolarità il vostro sito, ecc.

Per ottenere e mantenere i buoni risultati è importante la costanza e l’intuizione, ci auguriamo che questa piccola introduzione sia un buon primo approccio e vi permetta di appassionarci alla SEO.

Sourcejimdo

Google AdWords – La Guida

Google AdWords – La Guida

All, Google, Google Adwords

Cos’è Google AdWords?

esempio-banner-adwords-ideariaGoogle AdWords è il programma di Google che permette di realizzare delle campagne pubblicitarie che compaiono su:

1) siti internet (tra cui anche Youtube e client di posta elettronica come GMail o Libero). Si tratta di annunci di vari tipi e dimensioni che vengono visualizzati sulle pagine di siti WEB. Se l’utente è interessato ci clicca sopra e viene rimandato al sito internet o ad una pagina web dell’inserzionista.

2) pagina dei risultati di Google. Spieghiamo che vuol dire. Quando digiti su Google una parola o frase, ad es. “vacanze a Parigi”, Google ti mostra una pagina che contiene una lista di risultati correlati.  Questa pagina è detta SERP. La SERP contiene risultati “naturali” (cioè che nessuno sponsorizza) e (quasi sempre) annunci pubblicitari. Questi annunci compaiono proprio grazie a Google AdWords.

Esempio di ricerca su Google: i “risultati” in alto, con sfondo giallo, e quelli laterali sono annunci Google AdWords.

Se un utente è interessato, clicca sull’annuncio e viene rimandato sul sito o su una pagina web dell’inserzionista. Ricordiamolo a scanso di equivoci: l’utente che clicca su un annuncio NON paga, è l’inserzionista che paga!
Naturalmente AdWords non permette di pubblicizzare qualunque cosa (ad esempio non si possono pubblicizzare prodotti contraffatti o armi) e anche per i prodotti/servizi pubblicizzabili bisogna rispettare varie regole e condizioni, ma questi sono aspetti che per ora non trattiamo.

Che tipo di pubblicità posso fare su Google AdWords?

Adwords-guida-mediawordPer essere molto semplici, diciamo che AdWords permette due tipi principali di campagne:

1) Campagne Display: si tratta di annunci testuali o visuali (cioè con immagini, animazioni etc.) che vengono visualizzati sui siti Internet. Dunque corrispondono al punto 1 della domanda precedente.

Per attivare queste campagne bisogna creare degli annunci testuali o visuali; gli annunci visuali (dunque i banner) possono essere caricati dal proprio PC o creati dentro AdWords grazie ad un apposito strumento.

Oltre a creare gli annunci, bisogna impostare delle “opzioni di targeting” ossia decidere:

  • che tipo di utente sono rivolti gli annunci: ad es. donna o uomo o entrambi, di una certa età, con certi interessi etc.

e/o

  • dove far vedere i nostri annunci: per esempio su siti internet che parlano di infanzia.

Possiamo scegliere più opzioni insieme. Vi sono altre opzioni di targeting che non ho citato perché il mio scopo ora è di far comprendere i concetti generali e non di entrare nei dettagli.

2) Campagne Search. In Italiano si tradurrebbe con “Campagna di Ricerca”.  Si tratta degli annunci che compaiono sulla SERP. Diciamo per semplicità che questi annunci possono essere solo testuali, dunque non possono contenere immagini e animazioni (in realtà ci sono, ad esempio, gli annunci con scheda di prodotto, ma è un argomento che non ha senso affrontare ora).
Gli annunci di tipo Search corrispondono al punto 2 della domanda precedente: gli utenti cercano qualcosa su Google (poniamo “pannolini per bambini”) e cliccano invio: Google restituisce una pagina che contiene risultati naturali (non sponsorizzati da qualcuno) relativi ai pannolini per bambini e, se ci sono inserzionisti, alcuni annunci relativi ai pannolini per bambini o ad argomenti correlati.

Esempio di Annuncio AdWords (in giallo) che compare nella pagina dei risultati di ricerca di Google (SERP).

Esempio di Annuncio AdWords (in giallo) che compare nella pagina dei risultati di ricerca di Google (SERP).

Per attivare queste campagne è necessario creare:

  • annunci di testo che riguardino il prodotto/servizio che vuoi promuovere. Creare una “versione base” di questi annunci è abbastanza semplice. Qui in basso riporto un esempio di un annuncio AdWords “in via di compilazione”. Come si può forse intuire dall’immagine, una delle regole base sta nel rispettare un certo numero di caratteri per riga. Nella seconda riga posso ancora inserire 24 caratteri. Ovviamente ci sono molte altre regole e soprattutto “best practices” per creare annunci testuali!

Esempio di creazione di un annuncio AdWords di tipo testuale.

Esempio di creazione di un annuncio AdWords testuale.

  • un elenco di parole chiave (keywords in inglese) che siano correlate con il prodotto/servizio da promuovere. Saranno le parole chiave che attiveranno il tuo annuncio su cui gli utenti potranno cliccare! Una parola chiave non è per forza composta da una sola parola, anzi di solito è composta da più parole!

Dunque nel caso del prodotto “Pannolini Piripò” possiamo usare come keyword “pannolini per bambini”, “pannolini on line” “vendita di pannolini” etc.

Ogni parola chiave di AdWords ha un costo. Questo costo dipende, tra l’altro, da quanti inserzionisti vogliono far comparire annunci legati a quellaasta-on-line parola chiave e da quanto sono disposti a pagare! Dunque se ci sono tanti inserzionisti disposti a pagare molto, il costo per parola chiave sale. Infatti a stabilire quali inserzionisti vinceranno, ossia quali annunci verranno visualizzati su Google, è un meccanismo automatico di asta. Tu non puoi decidere quanto pagare a priori (perché è stabilito dall’asta) ma puoi decidere quanto vuoi spendere al massimo.

Un esempio

Ad esempio puoi decidere che sei disposto a pagare al massimo 2 € per ogni clic. Ovviamente il meccanismo di asta è automatico, e tu non devi prendere parte a nessun tipo di asta on line ma solo stabilire quanto vuoi spendere al massimo per un click sul tuo annuncio.
In concreto, se un utente digita su Google una parola chiave uguale o simile ad una di quelle che hai scelto (ad es. digita “pannolini on line”) e riesci a “vincere” l’asta, l’utente vedrà il tuo annuncio sui pannolini! Se ci clicca sopra pagherai un costo variabile ma mai superiore ai 2 € che hai imposto come tetto massimo.
Ci sono anche altri fattori che incidono sul costo delle parole chiave di AdWords ma è un po’ più lungo spiegarlo.

Quanto si paga per una campagna su AdWords?

Per questa domanda chiedo un po’ di concentrazione, perché bisogna prima capire un paio di concetti. Dunque se questi concetti ti annoiano, puoi affidarti ad un’agenzia o ad un AdWords Specialist seri che ti forniranno una valutazione del costo mensile necessario per i tuoi obiettivi. Se sei diffidente e/o hai voglia di imparare prosegui pure nulla lettura.

Dentro AdWords bisogna distinguere tra:

  • Schermata 2013-12-19 alle 15.08.02impression: indica il fatto che l’annuncio viene visualizzato su siti o sulla pagina dei risultati di Google. Dunque se un annuncio ha avuto 100 impressions vuol dire che è comparso 100 volte su un sito o su una pagina dei risultati di Google.
  • click: indica il fatto che un utente ha cliccato sull’annuncio ed è quindi finito sul sito web o sulla pagina web dell’inserizionista che paga! Se un annuncio ha avuto 100 clic vuol dire che 100 utenti hanno cliccato sull’annuncio.

Dunque su AdWords l’inserzionista può pagare in uno di questi due modi:

– paga un tot di euro ogni 1000 impressions (visualizzazioni) dell’annuncio. Questo metodo è quello meno usato! Inoltre si può usare solo per le campagne Display! Il costo di queste “1000 visualizzazioni” varia: il minimo è 0,2 € ma si tratta solo del prezzo base! Nella realtà questo prezzo è spesso molto più alto!

– paga una somma per ogni clic ricevuto dall’annuncio. Questa forma di pagamento può essere usata sia per le campagne Display che per le campagne Search ed è la più diffusa. Dunque si paga se e solo se un utente clicca sull’annuncio.

Il costo per clic (che si chiama CPC ossia Cost per Click) dipende dalla concorrenza e da altri fattori (che adesso non approfondiamo) ed è estremamente variabile: parte da 0,01 € ma può arrivare svariati euro! Per intenderci, ho gestito campagne che richiedevano 10-15 € per ogni clic!
Chiariamo anche un ultimo punto: in realtà nelle campagne che usano il meccanismo delle “parole chiave” non si paga per il click sull’annuncio, si paga per la parola chiave che ha fatto comparire quell’annuncio!

Dunque il costo totale di una campagna AdWords lo decide l’inserzionista, quello che non può decidere sono i risultati in termini di impressions e clic.
Ad esempio se decidi di spendere 50 € al giorno ed un clic ti costa in media 1 € potrai avere al massimo 50 clic in un giorno! Se sono pochi, tanti o giusti per la tua promozione di prodotto/servizio lo valuti tu!
Ho fatto un esempio in cui un click costa 1 €: ribadisco che questa cifra è del tutto arbitraria perché, come abbiamo detto, il prezzo varia e bisogna vedere caso per caso!

 

Cosa succede se clicco su uno dei miei annunci vedendolo su Google?

non-farloSuccede che paghi, quindi non ci cliccare! Se vuoi verificare che i tuoi annunci portino alla giusta pagina web ci sono altri modi o strumenti (es. puoi usare l’anteprima annunci).
Può accadere anche che un utente cattivello clicchi sui tuoi annunci un po’ troppo spesso, magari per farti pagare “a vuoto”. Adwords riconosce questi click non validi e non te li addebita. 🙂

 

Di cosa ho bisogno per fare pubblicità con Google Adwords?

1) di un account gmail.

2) di un sito internet o di una pagina web di destinazione. Quando gli utenti cliccano sugli annunci devono finire da qualche parte!

3) di uno strumento di pagamento accettato da AdWords (carta di credito etc.)

4) di tempo, voglia di imparare e pazienza o in alternativa di un’agenzia o professionista che sviluppi per te le campagne.

computer-geekSe non hai dimestichezza con il web e non hai voglia di impiegare tempo e fatica, è meglio rivolgerti ad un professionista di AdWords: pur pagando il compenso al professionista o all’agenzia, risparmierai infruttuosi e costosi tentativi.

Inoltre AdWords, oltre ad aver raggiunto ormai una certa sofisticazione, è un sistema che presenta costanti novità, per cui è necessario tenersi sempre aggiornati!

Se hai voglia di metterti in gioco e sei disposto a spendere un po’ di soldi, tempo e impegno per imparare, nulla ti vieta di diventare un ottimo inserzionista di AdWords! Su internet e in libreria ci sono molti manuali semplici per apprendere i primi rudimenti e dare il via alle tua prime Campagne AdWords.

10 Step Tutorial – Google Analytics

10 Step Tutorial – Google Analytics

All, Analytics, Google, webmarketing

Le grandi potenzialità della Web Analytics per l’analisi del comportamento degli utenti e l’ottimizzazione degli investimenti online hanno reso l’utilizzo di un software per la raccolta di questi dati un elemento imprescindibile per ogni sito web. Google Analytics offre la possibilità di raccogliere gratuitamente i dati di traffico dal vostro sito: per usufruire di funzionalità avanzate è possibile scegliere Google Analytics Premium, del quale TSW è rivenditore autorizzato, ma se volete implementare la versione gratuita e non sapete come fare, ecco una guida in 10 step.

Analytics in 10 passi

  1. Create un  account Google. È possibile anche creare un account Google senza una mail su Gmail;
  2. Create un account Google Analytics;
  3. Inserite le informazioni generali del sito:
    • nome account;
    • nome del sito;
    • URL;
    • categoria di appartenenza;
    • fuso orario
  4. Selezionate le impostazioni di condivisione dati. Consiglio: attivate l’opzione “Anonimamente con Google e altri”, essenziale per l’attivazione del benchmarking, per poter visualizzare il confronto tra l’andamento del vostro sito e quello di altri siti del settore dal punto di vista delle principali metriche;
  5. Leggete attentamente e accettate le  condizioni generali. Attenzione:
    • Il servizio prevede un limite massimo di 10 milioni di hit al mese per ciascun account.
    • informate gli utenti, nell’ informativa sulla privacy del vostro sito, sulle modalità di trattamento dei dati raccolti durante la loro navigazione;
  6. Copiate il codice di monitoraggio di Google Universal Analytics che verrà fornito ed incollatelo in tutte le pagine del sito, subito prima del tag </head>. Attenzione: se il vostro sito utilizza dei redirect, il codice di Analytics va inserito anche nella pagina di reindirizzamento oltre che nella pagina di destinazione, in modo da mantenere le informazioni relative al referrer che ha generato la visita;
  7. Configurate la reportistica. Create delle viste filtrate a seconda dei sottoinsiemi di dati che volete analizzare nei rapporti. Potete, ad esempio, escludere il traffico interno, o includere solamente una specifica directory/sezione del sito. Per ogni vista, oltre ad impostare i filtri sul traffico, potete:
  8. Se avete campagne di ADV su Google e se utilizzate AdWords per le campagne di Advertising,  collegate l’account AdWords all’account Google Analytics, assicurandovi che la time zone dell’Account AdWords sia configurata correttamente. Consiglio: lasciate attiva la codifica automatica delle campagne(potete verificarne il funzionamento tramite gli Strumenti per Sviluppatori di Chrome).
  9. Se avete esigenze di monitoraggio specifiche è necessaria un’implementazione personalizzata, come ad esempio:
  10. Verificate che il codice di monitoraggio di Google Universal Analytics sia stato inserito correttamente su tutte le pagine. Consiglio: per farlo potete utilizzare un add-on per Firefox e Chrome come WASP o Ghostery.

Ora siete pronti per esplorare tutte le tipologie di report (visitatori, sorgenti di traffico, contenuto del sito, dispositivi, obiettivi, e-commerce) ed utilizzare l’analisi dei dati per le vostre decisioni di marketing.

Una volta presa un po’ di confidenza potrete effettuare, a seconda di quello che vi serve sapere, analisi mirate, o creare dashboard personalizzate per monitorare un set specifico di KPIs e condividerle con altri utenti o pianificarne l’invio periodico via mail.

Google AdSense – Consigli per l’approvazione

Google AdSense – Consigli per l’approvazione

All, Google, Seo

Dove e come cominciare con Google

Quello che abbiamo scoperto è che Google non è così esigente come si fanno sembrare di essere. Il trucco è quello di rendere il vostro sito in modo tale che si sta solo fornendo contenuti, questa è la chiave. La creazione di articoli interessanti, leggibilità e ben ottimizzati a livello SEO.

Non ti preoccupare, una volta che hai approvato è possibile utilizzare tale codice dove si vuole – così si può mettere su altri siti che vendono più tardi. Ma ai fini di ottenere approvato, cercare di limitare al solo contenuto, il contenuto e più contenuti!

Ora, per il disclaimer prima di iniziare a parlare di come ottenere il vostro sito approvato per Google Adsense. Io non sono un membro di Google a tutti, tutto quello che sto per dire è tutta speculazione ed esperienza. Il tasso di approvazione al 100% non è una cosa poi così difficile al primo tentativo.

Ecco i tre elementi principali

1. Sito look and feel – Non che Google vuole un sito web 10 mila dollari dal design professionale, ma anche non vuoi un po ‘pezzo di spazzatura. Assicurati di avere almeno un sito web presentabile – anche se è solo pochi tavoli e un colore di sfondo solido. Evitare l’uso di sfondi di cattivo gusto o contrasti di colore non professionali.

2. Contenuto – Il più importante – Google crede nel contenuto. Se si tenta di ottenere un sito web con poche pagine approvate, io non credo che avrà fortuna. È necessario avere almeno 15-20 pagine, preferibilmente, pagine 15-20 di articoli / risorse, contenuti aka.

3. Traffic – Molti “esperti” dicono che Google guarda per vedere che tipo di traffico che hai e che non approvano i nuovi siti senza traffico. La mia esperienza dice che questi esperti sono pieni di esso. Ma, proprio per essere sicuri, prima di inviare il vostro sito per l’approvazione – cercare di ottenere il vostro sito una parte del traffico.

Consigli utili per un approvazione facile e veloce

>> Prendere contenuti da articolo directory come www.goarticles.com – appena messo tali articoli nel vostro sito, ricevendo 15-20 è facile.

>> Prima di inviare il vostro sito per l’approvazione, postare in alcuni forum con link del tuo sito web in file di firma – questo ti aiuterà a ottenere una parte del traffico immediata.

>> Fare un sito web molto semplice, con gli articoli 15-20, una pagina Contattaci, una politica sulla privacy e il disclaimer tipico.

Questo è tutto – siete pronti per ottenere approvato per Google Adsense. So che ho fatto sembra troppo facile, ma onestamente, noi abbiamo un track record che lo dimostra. E ricordate, se non ottenere approvato, si può sempre sistemare le cose e riprovare.

Quindi, smettere di aspettare – si applica ora – Google Adsense è una grande fonte di reddito