Bootstrap – Strumenti liberi, seconda parte

Bootstrap – Strumenti liberi, seconda parte

All, Bootstrap, html, Webdesign

Se non l’avete già fatto, vi consiglio di leggere la prima parte della guida, qui!

Inseriamo il carousel

<div id=”carousel” class=”carousel slide” data-ride=”carousel”>
<!– indicatori –>
<ol class=”carousel-indicators”>
<li data-target=”#carousel” data-slide=”0″ class=”active”></li>
<li data-target=”#carousel” data-slide=”1″></li>
<li data-target=”#carousel” data-slide=”2″></li>
</ol>
<!–qui le slide–>
<div class=”carousel-inner”>
<div class=”item active”><img src=”http://placehold.it/1140×500/ff0000/000000″/> </div>
<div class=”item”><img src=”http://placehold.it/1140×500/0000ff/000000″/> </div>
<div class=”item”><img src=”http://placehold.it/1140×500/00ff00/000000″/> </div>
</div>
<!– i controlli –>
<a class=”left carousel-control” href=”#carousel” role=”button” data-slide=”prev”> <span class=”glyphicon glyphicon-chevron-left”></span></a>
<a class=”right carousel-control” href=”#carousel” role=”button” data-slide=”next”> <span class=”glyphicon glyphicon-chevron-right”></span></a>
</div>

Il secondo componente che inseriremo è il carousel responsivo proposto fra gli strumenti predefiniti di bootstrap. Il componente è semplice quanto duttile. Qui a fini didattici ci limiteremo a inserire un carousel minimale collegato a tre placeholder. Riportiamo di seguito carousel e il suo contenuto:

Il carousel è strutturato in tre parti: gli indicatori, le slide (item può contenere anche una didascalia) e i controlli (se li omettiamo avremo uno slider automatico). Usando la sintassi dichiarativa possiamo configurare il carousel semplicemente seguendo questo schema. Brevemente:

  • la classe “carousel” applica il componente
  • la classe “slide” conferisce l’animazione di scorrimento orizzontale (senza si passerebbe da una slide all’altra senza animazioni)
  • data-ride=”carousel” provvede all’animazione automatica di passaggio da una slide all’altra, in sua assenza si devono utilizzare i pulsanti

Possiamo avere un controllo fine del comportamento del carousel con i seguenti attributi “data-“:

  • data-interval: indica l’ammontare di tempo che intercorre fra una slide e l’altra (di default data-interval=5000)
  • data-pause: attiva o meno la pausa del carousel quando il puntatore passa sulle slide (data-pause=”hover”)
  • data-wrap: indica se il loop delle foto è o meno continuo o c’è una pausa al completamento delle slide (data-pause:true)
  • data-keyboard: attiva o meno il controllo del carousel da tastiera

 Il content e la griglia

Sotto al carousel inseriremo una griglia bootstrap su due righe per gestire una citazione e tre widget. Questo ci da modo di approfondire il funzionamento della griglia responsiva. La griglia è organizzata in righe (.row) e colonne (col-x-y). La griglia di bootstrap è di 12 colonne per 4 viste per cui esistono 12 classe per ciascuna vista. In questo modo grazie alle media query è possibile gestire l’ampiezza di ciascuna colonna in base alla dimensione della finestra. Quindi se in modalità large (lg) voglio ottenere una struttura a due colonne dovrò scrivere:

in questo caso quando passerò il breakpoint relativo alla vista medium dato che non ho utilizzato classi per le colonne della griglia corrispondente le due colonne verranno settate al 100% e al posto di due colonne avremo due righe. Per gestire dimensioni differenti per la vista medium (ad esempio una dimensione di 8/12 per la colonna sinistra e 4/12 er la destra aggiungerò le opportune colonne:

se invece voglio mantenere due colonne uguali sia in small, medium e large è sufficiente inserire le classi che regolamentano le colonna nella vista a risoluzione più bassa ovvero:

in questo caso otterremo due righe solamente nella vista extra small. Ora che abbiamo chiarito le basi del funzionamento della griglia concentriamoci su #content. Al suo interno inseriremo due riche così strutturate:

La prima riga contiene una sola cella a cui è attribuito un col-md-6 e un col-md-offset-3 questo significa che la colonna da 6 verrà centrata e il suo contenuto occuperà la metà dello spazio disponibile (in questo modo la citazione sarà disposta  su 2 righe in praticamente tutte le viste a parte la xs. Il comportamento sarà identico per la vista medium e large mentre nella vista small e extrasmall la cella andrà a 100% in assenza di regole definite.

La seconda riga contiene 3 widget costituiti da titolo (h3), immagine e testo. Qui il comportamento prevede 3 colone per la vista large e media (ottenuta utilizzando col-md-4) mentre per la vista small e extra small viene nascosta l’ultima colonna con hidden-xs e hidden-sm e settando 2 colonne usando col-xs-6 sulle celle rimanenti.

Nel dettaglio

In questa parte di codice sono state utilizzate inoltre alcune classi di supporto e alcune custom non facenti parte del framework (.voffsetX).I titoli h3 sono stati centrati con la classe di supporto text-center. Le immagini sono state rese responsive usando img-responsive mentre con img-thumnail abbiamo aggiunto i bordi bianchi arrotondati. Ogni widget ha un link di approfondimento, le classi che lo formattano sono:

  • btn e btn-default che gli conferiscono l’aspetto di un pulsante
  • pull-right che lo flottano a destra

Inseriamo il footer

Concludiamo la pagina inserendo un menù nel footer. In questo caso non sarà necessario usare la griglia:

 Il foglio di stile personalizzato

Benché si sia cercato di utilizzare esclusivamente quanto messo a disposizione del framework sono stati necessari alcuni stili che ho inserito in un file denominato style.css (da collegare subito dopo a quello di bootstrap)

Conclusione

La guida aveva l’obiettivo di fornire una panoramica generale dell’utilizzo di bootstrap attraverso la creazione di una homepage. E’ possibile scaricare lo zip dell’esercizio svolto da qui.

Bootstrap – Strumenti Liberi, prima parte

Bootstrap – Strumenti Liberi, prima parte

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Bootstrap 3 primi passi: realizziamo un layout responsivo

In questa breve guida realizzeremo un layout responsivo utilizzando il framework Bootstrap 3. Partiremo dalle basi per cui se avete sentito parlare di questo framework ma non sapete da dove iniziare questo è il posto giusto per voi!

Che cos’è Bootstrap?

Bootstrap è un framework sviluppato da Mark Otto e Jacob Thornton (aka @mdo and @fat) a Twitter con l’obiettivo di mettere a punto un set di strumenti che uniformasse l’interfaccia web del Social Network facilitandone la manutenzione.
Nel 2011 Twitter ha rilasciato Bootstrap sotto licenza open source, da allora questo framework è stato adottato da un numero crescente di sviluppatori ed al contempo ha raggiunto la release 3.3.2.

Per avere un’idea di quanto Bootstrap sia apprezzato è sufficiente vedere il progetto su gitHub: ha ottenuto oltre 77.600 stelle e oltre 29.800 fork al progetto principale.

Da dove inizio?

Quello che vogliamo ottenere è una homepage semplice ma con tutto quello che server:

  • un layout responsivo
  • un menù responsivo usando il modulo integrato
  • un carousel completo
  • ecc.

Qui un’anteprima del layout finito:

homepage responsiva con bootstrap

Per prima cosa creeremo una pagina alla quale collegheremo i file necessari per poter iniziare a costruire il nostro layout. Oltre a Bootstrap ci serviranno jQuery, html5shiv e respond, quindi scarichiamoli:

  • Bootstrap 3 può essere usato in diversi modi, ad esempio via CDN o utilizzando Bower o NPM. Noi ci accontenteremo di scaricare l’archivio con i file già compilati (prima colonna) lasciando la versione LESS e SASS a futuri tutorial
  • jQuery è necessario per poter utilizzare la parte javascript del framework  jQuery 1.11.2 e relativo file .map
  • html5shiv è un piccolo script che garantisce la retro compatibilità dei tag HTML5 con IE8 e precedenti. In alternativa se preferite potete utilizzare il più completo  modernizr
  • Respond garantisce il funzionamento delle media query anche su IE8 e precedenti 

Creiamo la pagina HTML di partenza

Decomprimete gli archivi scaricati e organizzateli in questo modo:

tutorial-bootstrap-filesystem

Create una nuova pagina web (denominata index.html) in HTML5 così strutturata (potete usare anche questo template di partenza è ottimo):

Questa pagina può essere un ottimo punto di partenza per tutti i vostri progetti con Bootstrap perchè garantisce un funzionamento ottimale del framework e una buona retro compatibilità con i vecchi browser di casa Microsoft.

Definiamo la struttura del layout

Una volta definita la pagina di partenza è giunto il momento di strutturare il layout definendo le aree principali come la testata, l’area dedicata al carousel ecc. Qui di seguito riportiamo il contenuto del body:

Il layout è suddiviso in quattro parti: la testata, il carousel, la sezione di contenuto che conterrà  3 widget organizzati tramite la griglia di bootstrap (che vedremo più avanti) e il footer.

Strutturiamo l’header

Per prima cosa concentriamoci sull’header all’interno del quale inseriamo il primo componente: il menù responsivo. Questo componente si adatta ottimamente allo spazio disponibile secondo i quattro breakpoint che bootstrap mette a disposizione  (large, medium, small e extra small) con le opportune media query. Assieme al componente inseriremo alla sinistra il logo (testuale), mentre a destra andrà posizionato il campo cerca. Riportiamo di seguito il contenuto di header:

Il tag nav delimita il menù (navbar e navbar-inverse conferiscono forma e colore) dopodiché possiamo individuare due aree distinte al suo interno: il div con classe “navbar-header” e il div con id “mainMenu”. Il primo contiene logo e pulsante per l’attivazione del menù verticale in modalità extra small mentre il secondo contiene la lista non ordinata e il campo di ricerca (ovvero gli elementi che dovranno essere inseriti nella tendina a scomparsa):

Il componente menù utilizza collapse.js il plugin di bootstrap incluso in bootstrap.min.js; il button “toggle navigation” è collegato al menù principale e lo fa funzionare grazie alla sintassi dichiarativa data-target=”#mainMenu” con la quale viene indicato la seconda sezione del menù.

Problema e Soluzione

PROBLEMA: il menù ha troppe voci per essere visualizzato su una sola riga nelle viste medium e small.

SOLUZIONE: la soluzione più elegante è modificare il comportamento del modulo e fare in modo che collassi già in modalità small o addirittura medium. Sconsiglio modificare direttamente il framework, l’approccio migliore e ricompilare le sorgenti LESS modificando @navbarCollapseWidth (purtroppo il wizard online non prevede la modifica diretta di tale variabile). Una soluzione alternativa è scrivere una media query che sovrascriva il comportamento di default; quello riportato ad esempio attiva il menù a tendina in modalità small:

Una seconda soluzione può essere nascondere alcune voci di menù in base alla risoluzione grazie alle responsive utilities che bootstrap ci mette a disposizione.

responsive-utilities

Cliccate qui per la seconda parte della guida!

Linguaggio html – Le basi di partenza

Linguaggio html – Le basi di partenza

All, html, Webdesign

HTML – Struttura tipo di base

htmlSi potrebbe decidere quali elementi (tags) adoperare a seconda di quello che abbiamo intenzione di fare. Questo linguaggio infatti non ha variabili da dichiarare, non esegue operazioni aritmetiche e non prende decisioni. Ha però delle regole da rispettare, la più importante è la struttura all’interno della quale vanno collocati tutti i singoli elementi (tags). Questa struttura dovrà essere sempre presente su ogni pagina che andremo a creare. Vediamo come e da cosa è composta la struttura tipo di base:

<!DOCTYPE HTML PUBLIC “-//W3C//DTD HTML 4.01 Transitional//EN”
“http://www.w3.org/TR/html4/loose.dtd”><html>
  <head>
<title>la mia prima pagina web</title>
  </head>  <body>
<p>Ecco la mia prima pagina in html destinata al web.</p>
  </body></html>

 

Di tutto il codice scritto sopra, noi vedremo soltanto ciò che è stato scritto nel corpo (body) del listato; quindi fra gli elementi <body> e </body>:

Ecco la mia prima pagina in html destinata al web.

Più nel dettaglio

Ogni pagina, indipendentemente dal suo contenuto, dovrà obbligatoriamente avere:

il tag di prologo <!doctype>
i due tags di definizione <html></html>
i due tags per la testata <head></head>,
un tag per il titolo <title></title>
ed i due tags per il corpo <body></body>,

Vediamo in dettaglio tutti questi elementi:

  • <!DOCTYPE HTML PUBLIC “-//W3C//DTD HTML 4.01 Transitional//EN” “http://www.w3.org/TR/html4/loose.dtd”>

Questa prima riga chiamata “prologo” è solitamente generata in modo automatico dall’editor (visuale o testuale che sia), ha il compito di informare il browser che si tratta di un documento html relativo a determinate specifiche dettate dal W3C, in questo caso versione 4.01 Transitional, è molto importante perchè predispone i vari browser ad una corretta interpretazione del codice che andrà a seguire.

  • <html>

Inizio codice html vero e proprio, tutto ciò che sarà posto all’interno di questo elemento e fino al relativo tag di chiusura sarà inteso come struttura di un documento in html

 

  • <head>

Testata o head del documento, in questa sezione trovano posto tutti quei tags che impartiscono direttive al browser o forniscono informazioni ai motori di ricerca, quali: titolo, Meta Tags o meta comandi, richiami ai fogli di stile, scripts, ed altro ancora. Tutto ciò che si trova all’interno della struttura head non viene visualizzato nella pagina ma interpretato dal browser o letto dalla rete, una zona destinata ad uso esclusivo dei soli comandi che impartiscono direttive ben specifiche.

  • </head>
  • <body>

Corpo o body del documento, è in questa sezione che lavoreremo maggiormente ed è proprio qui che andranno inseriti tutti i tags di html: immagini, suoni, filmati, testo, form, tabelle, links e quant’altro faccia parte di html.

  • </body>
  • </html>
  • Elementi – Tags

Chiusura dei vari elementi (tags), da non dimenticare mai, solo così potremo avere la certezza di una giusta e corretta interpretazione da parte di tutti i browser.

I tags possono essere scritti indifferentemente sia in minuscolo che in maiuscolo, xhtml considera un errore il maiuscolo per cui sarebbe meglio abituarsi fin da subito ad usare solo il minuscolo. Gli spazi vuoti lasciati fra un tag e l’altro e fra una parola e l’altra, così come i ritorni a capo generati dal tasto invio, saranno ignorati durante la visualizzazione.

 

Per altri linguaggio da conoscere quando si parla di web, vi consiglio questi due articoli:

  1. Linguaggio CSS #1
  2. Linguaggio CSS #2
Effetti Parallasse in jQuery – 10 Esempi

Effetti Parallasse in jQuery – 10 Esempi

All, html, Webdesign

Vuoi dare al tuo sito degli effetti parallasse in jQuery che colpiscano immediatamente l’attenzione dei tuoi visitatori? Oggi vedremo insieme come dare al tuo spazio web un impatto visivo più accattivante e professionale, attraverso questa scelta grafica.

Per chi non lo sapesse, il cosiddetto parallasse è una tecnica visuale che, attraverso il movimento di immagini a diverse velocità e prospettive su una pagina web, crea una illusione 3D.

Questo effetto certamente rende lo “scrolling” del sito un’esperienza maggiormente coinvolgente per il visitatore.

In questo articolo ti proponiamo una serie di interessanti esempi di siti che ne fanno utilizzo e che potrebbero ispirare il design del tuo blog.

10 esempi di effetti parallasse in jQuery

1.Cultural Solutions Uk

Effetti parallasse in jquery esempio

Cultural Solutions Uk è una importante agenzia che si occupa di comunicazione e strategie di marketing per grandi brand. Ha optato per una home che riflette, grazie all’effetto parallasse, il dinamismo e la capacità creativa sempre in azione del team di lavoro.

Il contenuto testuale si interfaccia bene con il movimento delle immagini, dando subito al visitatore l’essenza stessa dei servizi offerti dall’azienda.

2.NeoTokio!

neotokio sito con effetto parallasse

NeoTokio! è un sito che punta ad un effetto minimal ma immediato. Lo sfondo bianco e i grandi caratteri neri in progressione animata suggeriscono il dinamismo degli obiettivi di questa azienda che si occupa di design e comunicazione.

L’estrema pulizia grafica è sottolineata in questo caso dagli effetti parallasse in jquery, che evidenziano bene ogni contenuto.

3.Bagigia

sito bagigia con effetto parallasse

Effetto parallasse anche per il sito della Bagigia, la borsa in pelle che assomiglia ad una borsa dell’acqua calda ma che è in realtà un accessorio di lusso molto di moda. Il visitatore può vedere immediatamente la borsa in varie posizioni, semplicemente muovendo la zip sottostante l’immagine.

Un effetto utilissimo per vedere subito tutti gli aspetti dell’oggetto, in una cornice dall’atmosfera vintage.

4.inTacto 10 years

intact sito web con effetto parallax in jquery

Ti mostriamo adesso un esperimento davvero riuscito di effetti parallasse in jquery.

Un vero e proprio viaggio nella prima decade (ed oltre) degli anni 2000: questo è l’effetto proposto dalla agenzia inTacto che si occupa di marketing digitale e sviluppo I.T.

Il visitatore è subito coinvolto nel percorrere le tappe del progresso tecnologico e delle innovazioni che hanno caratterizzato il lavoro di questo gruppo all’avanguardia nel business delle applicazioni.

5.Iutopi

Iutopi esempio di sito con effetto parallax

Esplorare le profondità marine, insieme a servizi offerti da Iutopi, agenzia creativa che si occupa di sviluppo web.

Questo è l’escamotage visivo che colpisce immediatamente il visitatore, e che gli permette di muoversi con facilità tra i vari “livelli” di profondità dell’informazione (e del mare..) attraverso il menu sempre presente alla sinistra dello schermo.

Un esempio davvero efficace di effetti parallasse in jquery.

6.Egopop Creative Studio

effetti parallax in jquery esempio

Ci troviamo di nuovo ad ammirare lo stile scelto da uno studio creativo, Egopop.

Una ottima navigabilità si interfaccia efficacemente con la struttura grafica impostata nella home, dove la sensazione di movimento delle figure rende evidente il dinamismo del team e la sua duttilità.

7.Make Your Money Matter

make your money matter sito che utilizza effetto parallasse

In questo esempio ti mostriamo come l’effetto parallasse possa essere indicato anche per siti non legati al design ma al mondo della finanza ed al denaro. Make Your Money Matter è una piattaforma dinamica che illustra i vantaggi del Credit Union attraverso sequenze che mostrano modalità e benefici di questa scelta.

Vi è presente addirittura un calcolatore per mostrare gli interessi su un ipotetico deposito di denaro.

8.The Lab

The Lab sito con utilizzo effetto parallasse

The Lab è un sito che offre al visitatore una sorta di viaggio virtuale in un laboratorio che studia l’Alzheimer.

In questo modo la fondazione leader in UK sulla ricerca contro la malattia vuole dare tutte le informazioni possibili riguardo a questa condizione, grazie a questa interfaccia dinamica e tridimensionale, correlata con pulsanti per approfondire l’argomento.

Anche in questo caso le potenzialità degli effetti parallasse in jquery sono stati magistralmente interpretati.

9.Every Last Drop

every last drop sito divulgativo con effetto parallasse

Esploriamo ora l’effetto parallasse del sito Every Last Drop, piattaforma focalizzata nel sensibilizzare l’opinione pubblica sullo spreco dell’acqua. Ogni passaggio di scrolling sulla home fa vedere quale sia lo spreco effettivo in ogni occasione comune della vita.

10.No Leath

No Leath modo di usare effetto parallasse

No Leath è un brand che si occupa di calzature femminili. L’impianto della home si caratterizza per una veloce caratterizzazione dei contenuti, con un effetto tridimensionale, particolarmente sfruttato per suggerire la varietà dei campi in cui si sviluppa il marketing della società.

Conclusione

In questo articolo hai visto in quanti modi puoi utilizzare gli effetti parallasse in jquery per creare un design particolarmente accattivante e di sicuro impatto per i tuoi visitatori.

Utilizzi l’effetto parallasse sul tuo sito? Cosa ne pensi? Condividi con noi la tua esperienza lasciandoci un commento nel box qui sotto.